IL PUBBLICO ministero Maurizio Caporuscio ha richiesto al giudice delle indagini preliminari Mario De Bellis, il quale il 19 dicembre scorso ha accolto l’opposizione alla richiesta di archiviazione del fascicolo. Serve un atto, un solo atto per non incappare nella prescrizione, il cui termine di 5 anni scade proprio nel prossimo mese di ottobre. Lo stesso giudice De Bellis sembra averlo evidenziato, sottolineando come «a distanza di 5 anni dai fatti, appare difficile ricostruire gli accertamenti e altresì che la prescrizione dei reati è mai prossima, tuttavia esigenze di giustizia, gravità degli accadimenti e il rispetto della memoria delle numerose persone morte, impongono di portare a compimento le indagini, da realizzarsi attraverso consulenza tecnica idrogeologica e con l’individuazione di tutti i soggetti coinvolti».
Le indagini, alle quale si riferisce il giudice delle indagini preliminare, dovranno essere portate a termine entro il 30 giugno prossimo e vertono essenzialmente sull’adeguatezza dei piani di protezione civile comunale e su interventi volti a prevenire eventuali esondazioni. Dei soggetti coinvolti, in particolare i sindaci o ex sindaci che, sulla scia del fascicolo aperto, dovranno rispondere a un’ipotetica negligenza o sottovalutazione, sempre che riescano a farlo entro il termine dettato dalla prescrizione, solamente Galante ha voluto fornire un commento sulla vicenda. NON è stato possibile raggiungere telefonicamente Betta e Resasco, mentre Vincenzi non ha voluto avanzare alcun commento.
Galante ha, invece, voluto precisare: «A prescindere dal fatto che ho piena fiducia nella magistratura, ancora non mi è stato notificato alcun avviso di garanzia. La cosa che mi stupisce è che mi ritrovo iscritto nel registro degli indagati per omicidio colposo quando a Brugnato non si sono registrate vittime. Possono dire che il Comune era portato come esempio dall’Autorità di Bacino perché aveva messa in sicurezza il territorio: non erano infatti presenti zone rosse. Comune che aveva approvato il piano di protezione civile e che aveva ancora le ruspe nei torrenti dato che il giorno prima all’alluvione erano in corso lavori di pulizia».

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