rimettere il moto l’operazione dell’auto-park in località Loreto .......

MONTEROSSO -

TUTTI rinviati a giudizio 

per lo scandalo delle opere bluff e i collaudi farlocchi alla briglia-mannaia sul Rio Pastanelli di Monterosso, struttura che (parola dei luminari del Politecnico di Milano) non reggerebbe ad un’onda di piena simile a quella che, il 25 ottobre del 2015, ha seminato morte e danni nella perla delle Cinque Terre. Dopo una lunga udienza preliminare – per la maggior parte del tempo occupata dagli affondi difensivi dell’avvocato Andrea Corradino che assiste l’ex sindaco Angelo Betta il quale «ha agito nell’interesse pubblico, sollecitando i funzionari ad operarsi in tal senso» – nessun dubbio da parte del gup Mario De Bellis a rimettere davanti al tribunale il giudizio sull’imputato eccellente e sui coimputati tecnici incriminati dal pm Tiziana Lottini all’esito dell’inchiesta svolta dal Gruppo della Guardia di Finanza.

Oltre all’ex primo cittadino – il 25 marzo prossimo, data fissata per l’inizio del processo - dovranno difendersi dalle accuse, la funzionaria comunale Marina Ajtano, spezzina, responsabile comunale del procedimento amministrativo per i lavori sul torrente (difeso dall’avvocato Silvia Rossi), Andrea Cerchiai, carrarese, direttore dei lavori (assistito dall’avvocato Luca Pietrini) e Eugenio Biagioni, spezzino (assistito dagli avvocati Corradino e Rossi), amministratore della Nec, la società che ha eseguito le opere. 

Betta è ritenuto estraneo alla truffa (lavori dichiarati e pagati ma non eseguiti come doveva essere) 

è però chiamato in causa per il concorso morale nella consumazione degli atti falsi che sarebbero stati funzionali a traguardare un obiettivo ardito: rimettere il moto l’operazione dell’auto-park in località Loreto, 

finita, nel febbraio del 2012, nelle secche del sequestro del cantiere, disposto dal pm Luca Monteverde, per la violazione delle norme idrauliche, in quanto collocato nell’area esondabile del torrente Morione su cui si innesta il Pastanelli, e realizzabile, semmai, solo a seguito di una variante al piano di bacino, ad opera dell’organo comprensoriale preposto, il Comitato Tecnico di Bacino

. Variante che era appunto traguardata dal «certificato di regolare esecuzione» della briglia di selezione che avrebbe dovuto legittimare la riperimetrazione dell’area esondabile così da svincolare il mega-parcheggio. Secondo gli investigatori sarebbe stato l’ex primo cittadino ad «istigare, o quando meno rafforzare il proposito criminoso» 

di Cerchiai, Aitano e Biagioni nel concorso per la stesura del certificato-bluff di regolare esecuzione dell’opera: 

l’atto rappresentava, infatti, l’esistenza delle fondazioni... che non c’erano. 

Risultato: il megapark è sempre sotto sequestro per abuso edilizio. Proprio la mancata contestazione della truffa a Betta ha indotto la nuova amministrazione a non costituirsi parte civile nei suoi confronti, ma solo, attraverso l’avvocato Alessandro Civitillo, contro gli altri imputati accusati del danno alle casse pubbliche. Al fianco del pm, per l’offensiva contro tutti gli imputati, c’è invece l’avvocato Edoardo Truffa, che assiste la Regione Liguria, costituitasi parte civile a fronte dei 642mila euro erogati per lavori di somma urgenza al Rio Pastanelli.

Corrado Ricci La nazione SP

Informazione sostenibile ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "rinviati TUTTI a giudizio !": 

"Betta è ritenuto estraneo alla truffa (lavori dichiarati e pagati ma non eseguiti come doveva essere) è però chiamato in causa per il concorso morale nella consumazione degli atti falsi che sarebbero stati funzionali a traguardare un obiettivo ardito: rimettere il moto l’operazione dell’auto-park in località Loreto, finita, nel febbraio del 2012, nelle secche del sequestro del cantiere, disposto dal pm Luca Monteverde, per la violazione delle norme idrauliche, in quanto collocato nell’area esondabile del torrente Morione su cui si innesta il Pastanelli, e realizzabile, semmai, solo a seguito di una variante al piano di bacino, ad opera dell’organo comprensoriale preposto, il Comitato Tecnico di Bacino. Variante che era appunto traguardata dal «certificato di regolare esecuzione» della briglia di selezione che avrebbe dovuto legittimare la riperimetrazione dell’area esondabile così da svincolare il mega-parcheggio. Secondo gli investigatori sarebbe stato l’ex primo cittadino ad «istigare, o quando meno rafforzare il proposito criminoso» di Cerchiai, Aitano e Biagioni nel concorso per la stesura del certificato-bluff di regolare esecuzione dell’opera: l’atto rappresentava, infatti, l’esistenza delle fondazioni... che non c’erano. Risultato: il megapark è sempre sotto sequestro per abuso edilizio". 
L'invito è a leggere attentamente questo estratto dall'articolo apparso su La Nazione a firma Corrado Ricci e a dedurne alcune conseguenze.
Se il tentativo della banda degli onesti era quello di far ripartire la costruzione del parcheggio, ora questo maldestro tentativo è fallito. Anche perché se la Regione Liguria s'è costituita parte civile, come potrebbe autorizzare l'esecuzione di lavori in difformità? Sulla base di premesse che hanno portato al rinvio a giudizio? E allora, se il megapark sarà uno scheletro vuoto negli anni a venire, come ci si regola con la gru pericolante che incombe sulle sottostanti case di via Roma? 

La gru continuerà a deteriorarsi e l'augurio è che non sia soltanto uno tra i residenti a porre il problema della sua pericolosità. I residenti della via, i passanti, i vicini, sono tutti a rischio: sarebbe ora che questa amministrazione decidesse, come per altri temi, di invertire la rotta e provvedere di conseguenza. Sarebbe ora che a Monterosso qualcun altro cittadino, oltre al solito noto, prenda posizione sul tema della sicurezza del cantiere eterno ....

e QUESTI pettinavano BAMBOLE ?

o avevano il dovere MORALE di ........

indubbiamente TUTTI si davano da fare 

indubbiamente VISTI I RISULTATI !