l FAI-Fondo Ambiente Italiano punta l’attenzione sul Mesco
Levanto 05 Gennaio 2013 ore 11:51:00
Possibilità di acquisire dal Demanio la concessione dei terreni
Il FAI-Fondo Ambiente Italiano punta l’attenzione sul Mesco e valuta la possibilità di acquisire dal Demanio la concessione dei terreni dove sorgono le casermette dell’ex Semaforo della Marina militare e i ruderi dell’eremo millenario di Sant’Antonio.
A segnalare al FAI questa possibilità era stato il Comitato Vallesanta di Levanto, dopo che l’amministrazione comunale levantese, lo scorso settembre, aveva rinunciato a esercitare il diritto di prelazione sulla stupenda area di Punta Mesco, da dove lo sguardo spazia dal promontorio di Portofino fino all’isola Palmaria.
Nei giorni scorsi, su invito del Comitato Vallesanta, è venuto a Levanto il presidente regionale del FAI Liguria, Andrea Fustinoni, e, accompagnato da una delegazione del Comitato, insieme ad alcuni professionisti e operatori, ha compiuto un’escursione fino a Punta Mesco. Ospite d’eccezione: l’attrice Lella Costa, da sempre innamorata di Levanto, dove risiede, oltre che testimonial del FAI in occasione della recente iniziativa “I luoghi del cuore”. Fustinoni ha così potuto prendere visione dei terreni che, proprio a Punta Mesco, erano già stati donati da privati allo stesso FAI in località Case Lovare e ha esaminato di persona le ex casermette del Semaforo e i ruderi dell’eremo agostiniano, restandone affascinato.
Fustinoni ha manifestato l’intenzione di impegnare il FAI nello studio di un progetto per la tutela e la valorizzazione di Punta Mesco e delle strutture esistenti, sottraendole ad appetiti speculativi e per trasmetterle intatte nella loro bellezza al turismo degli amanti della natura e alle generazioni successive. Ma il presidente Fustinoni ha anche lanciato l’obiettivo di costituire entro il 2013 a Levanto un “Punto FAI”, dove il Fondo Ambiente conta già numerosi iscritti, che avrà il compito di supportare le iniziative per Punta Mesco.
Nelle foto, Andrea Fustinoni (con gli occhiali scuri) a Punta Mesco con il Comitato Vallesanta
Il nostro novecentoVolteAmato si era già di gran lunga impegnato un pochino più sotto ed esattamente in zona Custigin per creare una pista ciclabile, e credo che un simile progetto rientri nella tutela dell'ambiente. Pensate che con detta pista era possibile con pochi km. raggiungere Levanto con una bici. Per realizzarla aveva fatto riferimento allo stile del Faraone che accoppiava gli ascensori ai sentieri pedonali. Dalla calotta del tunnel dismesso della ferrovia Monterosso Levanto, un ascensore avrebbe condotto i ciclisti in mezzo a un bosco dei Meschi, da qui sarebbe stata costruita una strada, immagino carrozzabile in quanto doveva asservire una quarantina di costruende villette del costo di circa 500.000 Euro per altrettante famiglie senza abitazione e possibilità di comprarla ai prezzi di mercato più inoltre un'attività ricettiva di un alto esponente o della di lui convivente. Forse proprio per il fatto di non aver potuto realizzare detto progetto, ha pensato bene di vendicarsi togliendo alle Case Verdi di Loreto la possibilità di raggiungere il paese con un mezzo. Certo che andare a capire certi cervelli è davvero un'impresa ardua!!!
RispondiEliminaRiusciranno il FAI e il comitato Vallesanta a mettere fine alle discariche abusive presso la galleria della direttissima verso Levanto(Parcheggio)o dopo la galleria prima del Bivio di Monterosso sulla destra? Provateci perche' Forestale e Comune di Levanto non ci riescono
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