mercoledì 11 novembre 2015

'turismo di qualità', l'esatto contrario di quello di massa

http://www.cittadellaspezia.com/Cinque-Terre-Val-di-Vara/Economia/Turismo-aumenti-dei-biglietti-e-della-194707.aspx



Turismo, aumenti dei biglietti e della Card per avere più treni

L'orario proposto da Trenitalia ai sindaci non ha le coperture finanziarie, così si pensa di intervenire sui costi dei servizi. Serie di incontri per trovare una soluzione al turismo di massa alle Cinque Terre. Ma bisogna agevolare quello di qualità.
Turismo, aumenti dei biglietti e della Card per avere più treni
Cinque Terre - Val di Vara - Il turismo di massa alle Cinque Terre ha fatto emergere molti problemi nel corso della stagione estiva. Troppi e tutti insieme, i visitatori provenienti da tutto il mondo si sono trovati a fare i conti con disservizi ferroviari e borseggiatrici, mentre gli operatori del posto se li vedevano sfilare davanti, con lo sguardo fisso sul totem della guida di turno che li portava di fretta e furia alla scoperta del patrimonio Unesco, prima di condurli sul pullman che li avrebbe riportati da dove erano venuti.
Il tema della gestione dei flussi è complesso, ormai è chiaro. E, forse per la prima volta da quando il turismo è diventato la prima economia della provincia, si è deciso di affrontarlo in tempo.

Ieri, infatti, si sono svolti tre incontri tra i rappresentanti del Parco, delle istituzioni, dei tour operator e degli operatori locali, allo scopo di trovare soluzioni il più possibile condivise per arginare il problema.
Uno degli incontri ha preso le mosse dal nuovo orario proposto da Trenitalia ai sindaci nelle scorse settimane: treni ogni 30 minuti tra La Spezia e Levanto, per tutta la durata della stagione turistica. Una soluzione che ha registrato il plauso dei primi cittadini, ma che, è stato chiarito solamente nei giorni scorsi, non ha copertura finanziaria da parte di Trenitalia o della Regione.
Ecco allora la possibile soluzione: aumentare il costo del biglietto del treno (forse addirittura raddoppiarlo) e, contestualmente, aumentare il costo della Card Cinque Terre, che in parte va proprio a coprire i costi del trasporto ferroviario, sino a 15/16 euro.
La proposta non sembra però andar giù agli operatori turistici, che vedrebbero aumentare i costi dei servizi anche per chi, a differenza dei crocieristi, lascia denaro sul territorio pernottando e muovendosi lungo i sentieri delle Cinque Terre, per quello che viene definito 'turismo di qualità', l'esatto contrario di quello di massa, che, è opinione comune, porta poco beneficio economico e costringe a trovare soluzioni che rischiano di essere peggio del problema.
Ci si domanda, infatti, se Trenitalia, che nel corso dell'estate ha quasi sempre riempito a tappo i treni in transito tra La Spezia e Levanto, incamerando risorse ben superiori ai costi di esercizio, non possa essere messa in concorrenza con vettori esterni, vista l'eccezionalità del tipo di servizio richiesto.
Inoltre, con l'orario proposto da Trenitalia, verrebbero a mancare le soste nelle stazioni delle Cinque Terre da parte dei treni a lunga percorrenza, creando la necessità di fare scalo alla Spezia per coloro che vogliono raggiungere i borghi da località turistiche come Pisa e Genova: un'altro assist a favore del turismo di massa su gomma, e un malus per i turisti di qualità, quelli che spendono di più sul territorio.
Gli aumenti del costo dei biglietti e della Card, essendo una scelta politica che riguarda tutte le istituzioni e tutto il territorio, saranno al centro della prossima seduta della Comunità del Parco.

Un'altra riunione ha visto al tavolo i rappresentanti dell'Autorità portuale e dei tour operator che organizzano i pullman che partono dal porto della Spezia alla volta delle Cinque Terre.
Un apporto, quello delle crociere che approdano in città, minimo rispetto al totale dei pullman che raggiungono quotidianamente il territorio del Parco (da altre città e da altri porti), ma che, tuttavia, si sta cercando di regolare nel modo meno invasivo possibile. Le opzioni in fase di studio sono quelle di un treno dedicato con partenza dalla Spezia, l'inserimento di Porto Venere come tappa intermedia e predisporre pacchetti che non portino i crocieristi in tutti i cinque borghi.
Nell'intento di gestire al meglio i flussi è stato infine previsto il coinvolgimento delle guide turistiche, che potrebbero cercare di coordinarsi così da non portare i turisti negli stessi posti e negli stessi orari.

La carne al fuoco è decisamente tanta, e questa volta c'è il tempo per portarla a giusta cottura. Ma c'è qualcuno che sente già odore di bruciato.

2 commenti:

  1. Turismo.
    La storia della annosa impraticabilita' della via dell'amore ci presenta una dirigenza ( politica ) che nelle cinque terre e' oltremodo imbarazzante e a questo punto anche dannosa .
    Quando lor signori sindaci e presidenti lo renderanno nuovamente percorribile ?
    Facciamo ridere !!!!!!!!!!!! .

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  2. quoto sia l'articolo, sia la risposta di e.m.
    Una classe politica locale ( a livello provincia ) non ha risolto nessuno dei problemi di questo comprensorio e non sa fare altro che proporre aumenti.
    Togliere gli intercity sarebbe un autogol terribile che ci riporterebbe indietro.
    Con tutto il movimento turistico, le ferrovie non trovano altro sistema che tagliare ?
    incredibilmente vergognoso

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