sabato 14 novembre 2015

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"I francesi non si piegheranno. Sono da ammirare"

Mario Rossignoli è un fotografo di Monterosso che si trova a Parigi per presentare alcune sue opere. Il suo racconto a CDS.
`I francesi non si piegheranno. Sono da ammirare`
La Spezia - "Ieri sera quando è scoppiato l'inferno eravamo a cena da Zango ,un ristorante con piatti tipici del Madagascar, in Rue du Cygne,a Des Alles tra il secondo e terzo arrondissement,a festeggiare l'inizio della mostra". Comincia così il racconto di Mario Rossignoli, fotografo di Monterosso che in questi giorni si trova a Parigi per partecipare alla quarta edizione di "Photoforever" che si tiene al Carousel du Louvre, dove espone con altri fotografi e gallerie da tutto il mondo. 
"Questo luogo - ha raccontato -è normalmente affollato di turisti e gente locale che viene al museo o a fare shopping, ieri all'Apple store c'era la presentazione e la vendita del nuovo IPad pro. Oggi per entrare sono stato controllato più volte e passare lungo i corridoi vuoti e silenziosi per arrivare alla mostra. Scene da film apocalittici, ma senza zombie. I centri più grandi come musei e grandi magazzini, cinema sono chiusi, il concerto degli U2 è stato annullato,dove la sicurezza delle grandi folle non può essere garantita, ogni evento o attività viene annullata. i locali più piccoli come ristoranti,bar e altri servizi essenziali sono aperti, la gente esce e si vede per la strada, c'è una gran voglia di vivere e non farsi condizionare da ciò che è accaduto. Qui alla mostra, nonostante tutto la gente arriva anche se non si respira certo aria di festa".

Mario ripercorre la serata di ieri: "Appena usciti dal ristorante abbiamo sentito le sirene ma abbiamo pensato a qualche incidente, Intorno a noi la gente era abbastanza tranquilla e non ci siamo accorti di nulla. Quando hanno incominciato ad arrivare chiamate e messaggi dagli amici e abbiamo avuto le notizie,guardandoci intorno abbiamo notato che qualcosa non andava. Con la fretta di ritornare in albergo ci siamo accorti che c'erano un gran numero di persone che cercava un taxi libero per tornare a casa e trovarne uno libero era un'impresa. Non è stato piacevole stare per strada,con un sacco di notizie sconvolgenti e confuse in un paese che non è il tuo, lontano dall'unico posto sicuro,una camera d'albergo, e non sapere come tornarci. Dopo venti minuti, trovato un taxi, l'ansia non ci lasciava e ci ha accompagnato per tutto il viaggio. Abbiamo ascoltato in diretta le notizie e la voce dell'autista rotta dall'emozione e la rabbia per l'insensatezza dell'azione. Entrare in albergo è stato un gran sollievo. Questa mattina,nella zona in cui sto io, tra il sesto ed il quattordicesimo arrondissement in strada era tutto relativamente tranquillo, sembrava in un primo momento come se nulla fosse accaduto, solamente ad uno sguardo più attento si vedeva che l'umore e la faccia della gente erano più cupe". 

"La popolazione locale - spiega ancora Mario - e non solo ha voglia di dimostrare che nonostante tutto ciò che è successo, la Francia non si piega e che non accetta questa barbarie. Qui si respira veramente l'aria i valori di libertà, uguaglianza e fratellanza che ha reso grande la Francia e i francesi ed io li ammiro per questo. Ad eccezione delle zone colpite e nelle zone limitrofe, non mi risulta essere stato istituito alcun coprifuoco, infatti nonostante tutto quanto è accaduto, abbiamo deciso di uscire brevemente per cenare e non farci sopraffare dalla paura. Domani sarà l'ultima giornata di mostra e lunedì sera, se tutto va bene, sarò a casa. Non vedo l'ora di tornare alla tranquillità invernale della mia Monterosso".

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