sabato 2 maggio 2015

Iscrivetevi alla PRO LOCO .......perchè anche NOI a Monterosso abbiamo gli stessi PROBLEMI

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Lettera/ Parassita del castagno? Autorità ferme, serve la forza che vien dal basso In evidenza


Lettera/ Parassita del castagno? Autorità ferme, serve la forza che vien dal basso
Ho molto apprezzato l'articolo sulla scomparsa dei nostri pini apparso qualche giorno fa. Sembra impossibile, ma c'era ancora qualcuno che non l'aveva notato. Ebbene, i castagneti che circondano la città sono sulla stessa strada. 
A colpirli è un parassita più subdolo, che impedisce loro di fruttificare. Di nome fa Cinipede, di cognome Del Castagno.
Al di là di questa brutta battuta, credo che tutti gli spezzini si siano resi conto del problema, visto che lo scorso inverno non si è trovata in giro neppure una castagna.
E' un disastro che colpisce a livello nazionale, ma non mi risulta che siano stati presi provvedimenti strutturali. Al di là di quanto effettuato dalla Regione Toscana in Lunigiana (Zeri, Villafranca, Filattiera e Comano) e dal Comune di Rocchetta, non ho notizia di iniziative più consistenti ad alto livello.
Vi spiego in due parole come agisce questo spregevole insetto.
Intanto è originario della Cina e quando infetta il castagno fa crescere vistose galle molto consistenti, che assomigliano un po' alle castagne, essendo escrescenze tondeggianti lisce e lucide. Di norma queste escrescenze si localizzano sui germogli apicali o laterali dei rami, sulle foglie lungo le nervature principali e sulle infiorescenze maschili. Sono verde chiaro e successivamente diventano rossastre. Queste galle, che contengono le larve degli insetti, ostacolano pesantemente lo sviluppo dei getti e dei fiori, riducendo la produzione di castagne e, indirettamente, di miele. La pianta appare deperita, e se viene sottoposta ad un attacco congiunto con altri agenti patogeni, rischia seriamente di morire. Che è ciò che è accaduto l'inverno scorso, durante il quale sono morte molte piante. Inoltre, non avendo castagne, la pianta non si riproduce.
La soluzione a questo problema non è irrorare i castagni di insetticida. Gli insetti molesti morrebbero portando con loro anche quelli buoni, ma dalle galle già esistenti ne nascerebbero comunque altri e come risultato avremmo un inquinamento da pesticidi. La vera soluzione è la lotta biologica, ovvero utilizzare un insetto che uccida il Cinipede.
Questo amico prezioso si chiama Torymus Sinensis Kamijo, un nome da samurai. Agisce attaccando la galla e cibandosi delle larve che contiene, ovvero va alla radice del problema! Ovviamente non è endemico delle nostre zone, è cinese pure lui, guarda caso, e quindi dev'essere importato. Non avendo dunque notizia di altre iniziative oltre a quelle già accennate, noi della Pro Loco di Biassa, stimolati dai nostri Amici con la A maiuscola Nausica e Sirio (soffermatevi per un momento sulla poesia che ha questa splendida accoppiata di nomi) l'anno scorso investimmo € 500 per effettuare due lanci di Torymus. Ma non basta! Bisogna ripeterli ogni anno, e dunque ne abbiamo investiti altri 577.16, liberando su per le colline biassee un altro centinaio di insetti amici, giusto ieri, in tutta fretta per via delle previsioni del tempo, come suggerito dall'allevatore (o produttore, non so ...) che ce li aveva appena consegnati.
Come funziona tutto il sistema? Torymus attacca Cinipede e mangia, si riproduce, attacca e mangia, finché quel vile di Cinipede non è più in grado di sfamare l'accresciuta popolazione di Torymus, che quindi si mette umilmente da parte senza far danni e aspetta. Nell'arco di cinque anni, purché i lanci siano continui e mirati, le due popolazioni inizieranno a stabilizzarsi e i castagni colpiti si potranno finalmente contare sulle dita di una mano! Gli spezzini potranno fiondarsi di nuovo allegramente nei boschi circostanti la città e noi tutti riavremo le nostre ottime castagne autoctone.
Con tutti questi discorsi dove voglio arrivare? Anzitutto desidero richiamare l'attenzione delle autorità su questo fenomeno, poi chiedo che ci diano una mano, mandandoci due svalutati euro specificatamente destinati a questa lotta. Meglio ancora sarebbe se se ne occupassero in prima persona.
Compito primario delle Pro Loco è "valorizzare il territorio" e non ho dubbi che ciò che abbiamo fatto fin'ora sia quella roba lì, compreso l'acquistare e liberare insetti. Però, di fatto, quest'ultima attività è "salvaguardia del territorio", compito primario che invece spetta a tutti, ma proprio a tutti.
Come si fa a valorizzare un territorio se questo non è curato?
Invito quindi i cittadini a iscriversi ad una Pro Loco. In città, oltre a noi dell'Insieme per Biassa, ci sono gli amici di Pitelli, di Cadimare e del Rebocco. Per non parlare degli altri comuni, come Vezzano, Rocchetta, Arcola e così via. Visto che le autorità preposte non se occupano, dobbiamo farlo noi, dal basso, come sempre! Iscriversi ad una Pro Loco, associazione perfettamente apolitica, significa aiutare chi protegge e valorizza il territorio dove si è nati!
Dateci una mano, come vedete non facciamo solo feste!
(Mario Cidale, Pro Loco Insieme per Biassa)

2 commenti:

  1. Serve la forza che viene dal basso........
    Allarghiamo il piu'possibile alla societa'
    civile questa filosofia comportamentale per
    riprenderci la dignita'di abitanti delle 5 terre.
    Questa mattina,5 maggio 2015,le forze dell'ordine,sul molo di Monterosso hanno
    identificato e poi allontanato due BAMBINI
    che,come da tradizione,pescavano con una
    canna ed un amo,probabilmente attuando alla lettera le ultime novita'del regolamento della Riserva Marina.
    Che pena !!

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  2. Forti con i debolissimi e deboli con i finti forti. Questo è lo stato, questo siamo tutti noi, piccoli, piccoli sudditi, altrimenti silvio, il senatore e maria non sarebbero mai potuti esistere.
    PS grazie alla politica dell'ex vice presidente del Parco

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