martedì 25 novembre 2014

Voi cosa ne pensate ! proviamo a chiedervelo ?

Unione Comuni, Riccò del Golfo accoglie la sfida con entusiasmo. 5 Terre e Val di Vara sempre più coese 



#RiccòDelGolfo ha votato lo Statuto dell'Unione!!! Stiamo accompagnando la nostra Comunità verso le #CinqueTerre #retromare.
"Con questo tweet del sindaco si chiudeva il consiglio comunale di lunedì 17 novembre, durante il quale abbiamo approvato lo Statuto dell'Unione, un momento civico importante svolto la sera dopo cena, così da permettere la massima affluenza della popolazione, che registra la partenza di una faticosa ma entusiasmante sfida". Lo spiega Thomas Lertora, capogruppo di maggioranza a Riccò.
"A giugno del 2014, freschi di nomina, - prosegue - ci siamo avvicinati all'idea di cooperare con i Comuni delle Cinque Terre, forti di una tradizione antica che vede Riccò, Quaratica, Casella, Valdipino in stretta connessione sociale ed economica con Riomaggiore e Vernazza: ad onor del vero siamo stati chiamati, non avremmo osato parlare per primi! Riunioni a Vernazza, poi a Riomaggiore, antichi rapporti di vicinato e confine che riprendevano vita e non sembrava vero!
Un caro amico come il già sindaco Romano Figoli aveva provato ad aprire a quella idea di riunione delle nostre realtà, da troppo separate perché la motorizzazione di massa ha reso più vicina la Spezia di quanto non lo fosse  San Bernardino oppure Manarola.
Dagli anni settanta del secolo scorso ad oggi, sono stati così tanti i tentativi falliti di riaprire una comunicazione diretta con i territori verso mare, che mai avremmo pensato di ripeterci e ritentare senza un segnale... L'ultimo passo fu addirittura col Parco delle 5Terre, si parlava di una funivia da Codeglia... con la "benedizione" del Presidente Burlando: su quel fronte - oggi - possiamo solo sperare che la scrivente amministrazione riesca a porre rimedio al molto abbandono... ricominciare è un dovere!
Il 30 settembre del 2014 i comuni fondatori - Monterosso, Pignone, Riomaggiore e Riccò - hanno scritto al Prefetto della Spezia, ad Anci, a Regione Liguria, per ufficializzare il primo passo verso l'Unione dei Comuni delle Cinque Terre, con l'intento di porre le basi, partire, anche a vantaggio dei comuni confinanti, senza limitare crescita e sviluppo del proprio territorio e di quelli limitrofi.
All'inizio di novembre lo statuto ha iniziato il vaglio delle amministrazioni comunali, si sono riunite le commissioni consiliari per un primo approccio analitico, ovviamente i sindaci e le maggioranze hanno fatto pesare la propria impronta, per cercare di conferire ad un impianto che nasceva - in scala nazionale - per raccordare bilanci ed impegni di spesa una forma il più possibile coerente con gli obiettivi nostri locali.
Si è privilegiata una architettura normativa che ponesse ogni realtà locale pari alle altre nella discussione e nella progettazione, affidando al dialogo e non ai numeri il potere decisionale: ricchi e meno ricchi hanno lo stesso valore ai tavoli dell'Unione. Ricordiamoci che Riccò non è un comune povero, è una realtà che ha molto da offrire, ma da una vicinanza con la realtà della Riviera ha molto da guadagnare e deve esserne consapevole!
Sotto un profilo politico, la maggioranza sarà rappresentata da due membri - compreso il sindaco - mentre la minoranza da un membro, garantendo così la massima rappresentatività e nessuna forma di prevaricazione.
Da un punto di vista amministrativo, la razionalizzazione di molti uffici ci consentirà di lavorare meglio settore per settore, senza cambiare i servizi diretti ai cittadini ma liberando risorse per programmare il futuro: troppo spesso nei piccoli comuni si rischia di rincorrere le norme e le leggi, creando disagio ed imponendo sacrifici ai dipendenti ed ai concittadini.
La rete informatica sarà potenziata, così da consentire ai nostri comuni - Uniti - di dialogare in tempo reale e rispondere alle esigenze di concittadini di mare e di terra: concediamoci una battuta! Il nostro Assessore Massimo Casté ha coniato un termine #retromare che calza a pennello la realtà in cui viviamo: siamo a meno di due chilometri da Riomaggiore!!!
Inizialmente l'impegno massimo riserverà più di una difficoltà organizzativa, dovremo rendere omogenei uffici che non hanno mai lavorato assieme, le Amministrazioni coinvolte non si negano dubbi e paure rispetto a questa fase transitoria, però si resta forti di una consapevolezza tale che, con impegno, trasformerà più organizzazioni puntiformi in una macchina operativa che saprà rendere fruttuoso ogni area del Territorio. Rilanciando la Graveglia e Polverara, così come Ponzò, veri luoghi in cui "si mangia bene" e dove i molti locali già presenti saranno promossi con la certezza di un più ampio bacino di clienti... così come sarà più facile investire nel recupero dei centri storici, snellendo procedure tecniche ma anche dando senso e credibilità a chi desideri investire sulle nostre bellissime architetture rurali!
Per farlo non saranno necessarie spese a carico delle amministrazioni, perché le risorse saranno recuperate laddove già vengono spese per la gestione ordinaria, inoltre RegioneLiguria ha messo a disposizione stanziamenti economici supplementari - a bando - che saranno attribuiti a quei comuni virtuosi che si presenteranno - in dicembre - ordinati e regolari nelle operazioni di unione: proprio come Riccò del Golfo ed i suoi nuovi partner.
Per i prossimi due anni tutti i comuni che parteciperanno all'Unione saranno esenti dal patto di stabilità ed avranno precedenza nell'accesso agli investimenti locali e nazionali, divenendo stazione unica appaltante e rendendosi indipendenti dalla Regione per l'attribuzione degli incarichi di lavoro e degli acquisti, trovando la libertà di privilegiare le peculiarità locali e velocizzando bandi di gara per lavori che servono ai propri concittadini!
Specializzando le tipologie di impegno, potendo godere di più professionalità che dialoghino tra loro, saremo in grado di valutare al meglio le opportunità finanziare offerte dagli Enti Sovraordinati e dalla Comunità Europea, potendo concorrere direttamente - in seno all'Unione - e progettando in sinergia, così da rendere concreti i temi di sviluppo comuni alla riviera ed all'Entroterra: comprese le connessioni viarie. Le viabilità esistenti, pedonali e su sentiero, verranno recuperate e curate mediante una politica comune a tutte le amministrazioni interessate, ampliando l'affidamento al volontariato ed integrandolo con il profit, così da mettere in campo più energie da dedicare ai nostri centri urbani: antichi, belli, troppo spesso in stato di abbandono.
Le ricchezze paesaggistiche caratterizzanti il nostro Territorio, inserite nel contesto del turismo internazionale, tipico degli amici delle Cinque Terre, saranno patrimonio di tutti e sarà più vantaggioso investirvi e trovarvi occasione di lavoro e sviluppo".

Chissà cosa ne pensate, provate a sciverci

paese.libera@libero.it

6 commenti:

  1. Lo scorso venerdi c'e stato un incontro in Comune a Monterosso, a quando le risposte alle domande publicizzate ed immagino fatte?

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  2. http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-8523fbb0-ccf5-4f28-918d-16564c4a0e41.html - mi sembra di avere capito che queste immagini danno fastidio al parco e vorrei sapere quale poi sarà il compito dell'ente parco. Però fino adesso per l'unione ci sono il comune di Riccò e quello di Riomaggiore e chi altri? Ho letto che Vernazza non ci sta e Pignone e Monterosso? E' interessante che con l'unione si può sforare il patto di stabilità e allora sarebbe bene che nell'accordo ci fosse scritto chiaro che l'unione serve soprattutto a rimettere in piedi questo territorio e non a far mangiare i soliti amici.

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  3. Il tema del Comune unico è un tema importantissimo. Tra qualche anno ce ne accorgeremo e forse sarà inevitabilmente troppo tardi. I tre comuni delle Cinque Terre devono rimanere uniti (speriamo che Vernazza cambi quindi idea). Se questo non accadrà ed entreranno altri, questo territorio che ora sta mantenendo economicamente tutta la provincia (per non dire mezza regione) perderà il suo valore e tutti ci rimetteranno anche quelli che ora vogliono entrarci a tutti i costi. In più va sottolineato che questa unione è l'anticamera di una vera e propria fusione in un solo comune con una sola amministrazione quindi ad esempio se Monterosso si unisse con Riccò oppure con Levanto (è solo un esempio) si unirebbe con un Comune che ha più votanti e questo significherebbe che ci ritroveremmo Sindaco e amministratori di Riccò o Levanto. Non è fantapolitica. E' una fortemente plausibile realtà.

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    1. a me sembra che se i tre comuni delle 5 terre si mettono insieme ai due che sono vicini nella val di vara, come pignone e riccò, non esce fuori un raggruppamento sbagliato. invece levanto è già grande di suo e comunque è in area più vicina a deiva e framura e potrebbe entrare in un altro raggruppamento, o no?

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    2. .,non sono d'accordo con l'anonimo delle19.52 al quale vorrei far notare alcuni aspetti fondamentali che da anni e per anni hanno regolmentatoil ns. territorio.Es.le cinque terre patrimonio dell'UNESCO, Parco naz.5 Terre, ex Comunita' Montana della Riviera (sempre con la presenza del Com. di Levanto) ecc..ecc...se da anni e' stata definita una conformazione territoriale eomogenea sia sotto l'aspetto geo morfologico ,la vocazione turistica e quant'altro mi riuscite a spigare che c'entra ricco' del golfo (senza nulla toglire a questo Comune) con monteo e la Riviera? sopratutto in considerazioneche in un prossimo futuro si potrebbe parlare di accorpamento dei Comuni.

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  4. La prospettiva di attuare una unione
    fra comuni delle 5 terre ed altri del
    territorio immediatamente dietro lo
    spartiacque divisorio,non e' priva di una base storica,culturale ed economica assai ricca.
    Prima dell'arrivo,nel 1875,della linea
    ferroviaria che ha unito in orizzontale
    i borghi marini,i contatti commerciali,
    matrimoniali e sociali,avvenivano quasi esclusivamente attraverso le
    "foci",che univano verticalmente le comunita'"marine",con quelle dell'immediato entroterra.
    Questo dato e'facilmente verificabile
    con una semplice analisi dei cognomi
    oggi insistenti nelle nostre anagrafi.
    Nessuno dimentichi che il nostro sale
    marino,qui prodotto,mediante scambi
    alla pari con prodotti agricoli dell'immediato entroterra,ha sfamato
    una comunita'disperata.
    I terreni esposti al salino erano considerati di scarso valore perche' improduttivi.
    Gli insediamenti moderni ,proprio su
    di essi,hanno creato la nuova economia turistica,che soddisfa sicuramente la richiesta di un piu'alto
    benessere,ma e'frutto di una scelta che potrebbe subire ulteriori e non
    certe metamorfosi positive.
    Riserviamo per noi e per le generazioni
    future una via di fuga dalle troppo
    scontate economie globalizzate.
    Teniamoci la terra e la sua cultura come investimento permanente e non
    inflazionato.
    Uniamoci con coloro che hanno conservato questi valori e che li mettono a ns disposizione:un giorno
    magari li ringrazieremo!

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