sabato 25 maggio 2013

Stranieri a casa NOSTRA ? rivendicando l'APPARTENENZA al NOSTRO TERRITORIO !




tratto da CDS http://www.cittadellaspezia.com/Lettere-a-CDS/Una-lettrice-Io-laureata-con-lode-gazza-130974.aspx

Una lettrice: "Io, laureata con lode, gazza ladra di lavoro altrui"

- "Alle 9 mi presento presso il centro dell’impiego di La Spezia, sorridente, motivata, sperando che il “seminario di gruppo” possa servirmi a qualcosa.
Mi siedo mi presento spiego la mia laurea ai signori che mi fanno compagnia (stranieri la maggioranza), descrivo cosa ho studiato, cosa so fare, cosa mi piacerebbe fare con tanto entusiasmo, con tanta energia e con il sorriso, di una giovane ragazza che crede ancora in quello che sa, che crede ancora nella sua citta, che vuole rimanere ancorata con le unghie e con i denti alla “sua” Spezia, che non vuole cedere a chi le dice:” và via da Spezia, scappa da questa città del niente”.
Descrivo la mia situazione: non occupata, non ho mai lavorato, ho sempre studiato e basta, cerco un lavoro anche al di fuori della mia laurea, mi va bene anche un impiego come commessa, segretaria. E a queste parole si scatena l’inferno!
Tranquillamente la “signora” coordinatrice del seminario, mi chiede “perché?”, perché io cerco un posto come commessa o impiegata quando ho una laurea, perché “voglio portar via” posti di lavoro simili a persone disoccupate che a differenza di me, hanno esperienza nel campo?”, “lei deve aspettare di trovare il lavoro giusto e nel frattempo….. non deve far lavori alternativi!”
Che nemmeno lei se avesse da cercare qualcuno per un negozio, mi assumerebbe!!!
Una domanda, ma noi laureati non eravamo “ schizzinosi??”, non eravamo quelli che non si ”adattavano a qualsiasi lavoro?”.
Il lavoro c’è sono io che non sono buona a cercarlo, sono io che non sono buona a scrivere un degno curriculum, sono io che sbaglio tutto. Il “lavoro c’è signorina, d’altronde siete in pochi ad essere laureati in... come ha detto si chiama la facoltà??”.
Non basta aver mandato oltre 100 curricula, non basta.
“È inutile mandare curriculum ai negozi, la scartano senza pensarci troppo e mi raccomando signorina nel curriculum in questi casi, la laurea la ometta!!!”.
E allora è in questi momenti dove l’entusiasmo si spegne, il sorriso diventa sorriso di circostanza, l’energia si trasforma in rabbia e ti senti un leone che vorrebbe azzannare tutti; ti verrebbe voglia di uscire, andare a casa, far le valigie e andartene via. E perdere di conseguenza. Perdere quella partita che giochi con “loro” che stanno al potere, che stanno in alto, che gestiscono la tua vita (anche indirettamente), che ti dicono “loro”cosa fare e cosa no.
Ti prendono, ti scartano, ti usano e poi ti gettano come carta di un buon cioccolatino, che si è buono, ma in fondo non cosi’ buono da poterci davvero investire.
Allora a cosa serve aver studiato? A cosa serve darsi da fare? Perché sono le banalità come quelle che vi ho descritto che ti fanno venire voglia di “andartene via” non solo da Spezia, ma dall’Italia.
Solo un ultimo appunto: sono laureata magistrale con lode a Pisa presso la Facoltà di Veterinaria, con una tesi che ha fatto parte di un progetto di ricerca nazionale, con un argomento di sicurezza alimentare per la salute umana, e scusatemi se cerco un lavoro come commessa o impiegata per guadagnarmi giusto “due soldi per andare avanti".
IL Blog:
DUE storie completamente diverse.... ma con l'obbiettivo di farci riflettere.
Una rivendica l'appartenenza al territorio, alla voglia di esserne parte e di fruire di ciò che il territorio ci offre.
L'altra rivendica la mancanza di opportunità (se non conosci chi potrebbe magari politicamente aiutarti), la voglia di lavorare magari anche onestamente pur di farsi le oosa.
Con la classe dirigente attuale che ci ritroviamo a guidare il Ns paese, ci sembra difficile che questi due racconti possano trasformarsi in qualche cosa di concreto.
Però NOI siamo qui a fare da cassa di risonanza, una idea noi la abbiamo, diffondeteli fate ne parlare anche i vostri amici.
Domani potrebbe essere il turno dei vostri figli, incominciamo a costruire il futuro, ma un futuro migliore !

1 commento:

  1. Mi colpisce che il primo articolo sia del 2003 ossia agli inizi della vita del parco. Ora, io sarei anche dell'idea che si paghino i biglietti per percorrere sentieri ben tenuti, curati e sicuri ma quando sento che un giorno sì e uno no arrivano vab, elicotteri e p.a. a soccorrere chi cade mi chiedo se funziona tutto nel verso giusto. E poi mi pare che a lavorare al parco siano sempre quelli che ci lavorano da 10 anni e che la provincia di spezia sia al palo, come dice la ragazza nel secondo articolo. Dover nascondere la laurea per rubare un lavoro precario ad altri meno qualificati è un paradosso solo italiano. Il fatto poi di avere in provincia e anche nella zona parco una concentrazione di politici parolai non aiuta: ti fanno credere chissà che e invece le opportunità qui sono forse meno che altrove.

    RispondiElimina