giovedì 29 dicembre 2011

Ci sono persone con l’incarico di farlo. A noi solo la speranza di una loro buona riuscita.

Olivia scrive:
28 dicembre 2011 alle 22:25
Ho seguito la polemica fra la regione e il sindaco Betta e una domanda mi è sorta spontanea: Senza nessun dubbio il Sindaco ha fortemente voluto il parcheggio in questione. L’opera è sicuramente necessaria per il buon andamento dell’attività turistica nel paese di Monterosso, senza di essa sarebbe un archeoturismo, un turismo per una clientela di un livello economico al di sotto delle possibilità del nostro paese rivierasco.
A questo punto, una volta individuato chi finanzia l’opera e avergli dato l’incarico, non capisco affatto che interesse abbia il Sindaco ad assumersi responsabilità e discutere contro la regione sui meriti dell’opera (se non ci fosse stata non c’era nemmeno quel buco e il rischio del crollo della collina). Quella collina è sempre stata lì anche prima che Betta e i suoi avi arrivassero a Monterosso.
Se un ente locale si prende tempo per meditare su eventuali errori, non sta né a Betta, né a un singolo cittadino né tantomeno a chi di noi, gente comune, ha abboccato e ha acquistato un misero box per l’ingente somma di 70.000 Euro, discutere la decisione
Se Betta si scalda tanto, e si sarebbe scaldato tanto anche se avessero bloccato il proseguio dei lavori della piscina di Porto Roca, un motivo forse esiste.
Non sta a noi andare alla ricerca dei motivi, non ne abbiamo la pur minima possibilità e capacità. Ci sono persone con l’incarico di farlo. A noi solo la speranza di una loro buona riuscita.

enrico pandolfo scrive:
28 dicembre 2011 alle 19:51
Anche a Porto Venere,risparmiata dall’alluvione del 25 ottobre 2011,ma colpita da quello del 13 agosto 2010,l’evento non ha insegnato nulla.Sono stati rimossi molti ostacoli lungo i fossi che avevano esondato.Con grande impiego di denaro pubblico i “tappi”sono stati rimossi,ma non tutti.Opere ritenute a richio anche dagli uffici provinciali continuano ad ostacolare il deflusso delle acque..Le leggi dell’idraulica non seguono le opportunità politiche ma solo quelle fisiche,
quindi lasciare i “tappi”nel greto dei fossi significa vanificare le spese di bonifica già
sostenute e non attenuare i rischi futuri.
Forse i sindaci di Monterosso e Porto Venere nello svolgimento del loro mandato hanno acquisito grandi competenze idraulico- geologiche .
Enrico Pandolfo
Ps .un’inchiesta sui fossi della riviera di levante sarebbe davvero interessante.

erty scrive:
28 dicembre 2011 alle 19:36
Credevo si parlasse del nuovo megapark previsto nella parte nuova di Monterosso, è stato bloccato anche quello? Qualcosa è stato approvato giusto verso ottobre/ novembre, si può sapere qualcosa? Grazie
(il park in questione è quello nella foto del link di seguito, mphttp://preve.blogautore.repubblica.it/2011/12/14/a-monterosso-lalluvione-non-ferma-il-park/

ipazia09 scrive:
28 dicembre 2011 alle 18:06
Ecco un frammento d’intervista al sindaco sul Corriere della Sera dove Betta dice: «Ho bisogno di fondi subito e di poter affidare i lavori senza troppi impicci burocratici: se cominciamo con le gare d’ appalto, perdiamo mesi. Ci sono 6 canali da ripulire e da mappare. Visto che dobbiamo ricostruire, facciamolo bene…».Nei suoi soliloqui alla cittandinanza basita si vanta dei “25 tecnici amici”, l’altro giorno sulla Città della Spezia lamenta di avere già speso oltre un milione di euro e che invece gliene servono tre e passa. Cosa ne ricavo, leggendo neppure tanto tra le righe? Che l’uomo vuole il controllo totale sui finanziamenti post alluvione, che non gli bastano mai, che ha una corte ampia di amici da nutrire (spesso presenti ore pasti al suo fianco sotto il tendone della protezione civile) e che saranno presumibilmente questi amici a gestire la ricostruzione. Se finora Betta (come dice) ha già speso un milione solo per le operazioni di ripulitura (con le ruspe Queirolo, immagino, perchè i volontari lavoravano gratis) è ovvio che ne serviranno di più. Purchè il flusso del denaro non segua quello dell’inondazione …
Ma per fortuna il megapark è servito da tappo! Se questa è la logica, la piscina del Porto Roca sarà un bastione che frena i movimenti collinari (peccato però che già vi sia una frana a fianco) e la scuola verrà “ricostruita” come un bunker ampliandone le dimensioni fino a raggiungere quell’altra frana a distanza di una cinquantina di metri, a fianco (e non dietro, e non sopra). Grazie, Preve per la segnalazione, ma adesso chiedi al tuo giornale di mandarti a verificare cosa funziona e cosa invece no a Monterosso.

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