domenica 16 ottobre 2016

Folgorato sulla via di Damasco ?

http://www.cittadellaspezia.com/Cinque-Terre-Val-di-Vara/Attualita/Allerte-accoglienza-mugugni-e-soglie-di-219140.aspx

Cinque Terre - Val di Vara - Abbiamo affrontato venerdì scorso una Allerta meteo rossa, allerta massima che prevede il verificarsi di eventi estremi che possono provocare vittime emanata dalla Protezione civile regionale. Le tre amministrazioni comunali delle Cinque Terre di concerto con il Parco Nazionale hanno adottato iniziative comuni per poter prevenire situazioni di disagio e di pericolo a tutela della pubblica incolumità. Del resto questa è una responsabilità che ricade direttamente nelle competenze dei sindaci. Per questo , tramite ordinanze sindacali si sono chiusi i plessi scolastici, i sentieri, fatte spostare le autovetture situate in zone esondabili, chiuse strade, si sono chiusi i negozi e gli esercizi pubblici, si è proibita la discesa delle comitive e dei gruppi di turisti , vietato l’attracco dei vaporetti ai moli. Questo naturalmente non per uno sfizio ma per adottare misure tese ad abbassare quella che si definisce soglia di rischio. Che cosa significa ciò ? Semplice. Ridurre le probabilità di perdita di vite umane. Questo è lo scopo principale della Protezione civile. Non ci viene chiesto di fermare un fiume in piena o una frana. Ma limitare il numero di persone esposte al rischio e programmare attentamente i soccorsi e l’assistenza sì! E’un nostro obbligo. Bene, dalle 23,59 di giovedì 13 ottobre ,inizio dell’allerta, alle 23,59 di venerdì 14 , fine dell’allerta, tutti i comuni della provincia hanno attivato i centri operativi comunali, presidiato il territorio con gli amministratori ed i volontari. Sono stati, giorno e notte, in contatto radio con il Polo provinciale di protezione civile di S.Stefano Magra e la sala operativa Regionale seguendo in tempo reale l’evolversi della situazione. Questo perché eravamo in una situazione di Allerta estrema e capite che è molto più facile per tutti noi affrontare situazioni estreme con una presenza limitata di ospiti che non con gli stessi flussi turistici presenti in giorni “normali” . I giorni di allerta non sono giorni normali. Noi che eravamo presenti il 25 ottobre 2011 l’abbiamo imparato sulla nostra pelle. E non dimenticheremo mai quel giorno.

Naturalmente qualcuno si è lamentato per i provvedimenti presi, anche qualcuno , pochi al dire il vero, dei nostri concittadini. Si contano con le dita di una mano. 
Bene, lamentarsi è un diritto, ascoltare è un dovere, ma se questo lamento nasce esclusivamente da motivazioni economiche non mi interessa. Non mi smuove di un millimetro dalle posizioni assunte e dalla giustezza delle stesse. Anzi rafforza la mia convinzione che le Cinque Terre meritano maggior rispetto. Ma vi immaginate cosa sarebbe successo quando venerdì scorso Vernazza e non solo Vernazza alle 13,30 è stata colpita da un nubifragio con venti a 160,00 Km/h con alberi, tegole e camini che volavano come foglie se in paese invece di 100 ospiti ce ne fossero stati 3000 ,4000, 5000 come capita sovente ?
Le misure prese ci hanno permesso di poter avvisare le poche persone presenti in paese tramite le squadre di volontariato in tempo utile per metterli al riparo ben dieci minuti prima del verificarsi dell’evento. 
Ma la soglia di rischio non esiste solo in caso di Allerte Meteo. Esiste anche nei giorni “normali” che poi non sono tanto normali, quando i nostri paesi sono presi d’assalto via terra e via mare. Anche in questi giorni vanno adottate delle misure di riduzione del rischio. Governare l’accesso ai sentieri, l’accesso ai gruppi, ai croceristi, combattere l’abusivismo ed alzare la soglia della qualità della vita, dell’accoglienza, della ristorazione, del territorio e dei suoi prodotti sono ormai diventate una emergenza. 
Ho letto che a Firenze 20.000 cittadini sono scappati dal centro storico perché ormai invivibile. Bene, sta succedendo anche da noi. Quando le Cinque Terre non avranno più i loro cittadini, con la loro cultura, le loro tradizioni avremo creato il deserto e distrutto l’anima dei nostri paesi. Io non voglio essere complice di queste situazioni che derivano dalla sete di guadagno e l’ingordigia di troppi. Amo troppo il mio paese per poterlo permettere.

4 commenti:

  1. ottimo articolo concordo in pieno restituiamo i paesi ai suoi abitanti che hanno tutto il diritto di viverci e calmiamo la sete di ricchezza di questi commercianti che venderebbero l'anima al diavolo pur di arricchirsi sulle spalle di tutti noi

    forza sindaci tutti uniti per regolamentare i flussi turistici

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    1. Concordo pienamente ,riprendiamoci i nostri paesi,basta con questa bolgia.

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  2. e allora non ti unire con Bonassola , ma con chi ti è vicino

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  3. Speriamo che con il suo consigliere ex presidente trovi una soluzione a un problema che molti di noi hanno messo in evidenza da molti anni. Ancora poco e sarà inutile chiudere la porta della stalla.

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