martedì 21 maggio 2013

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"Se io fossi acqua", storia di un'alluvione e di una comunità

Sabato la proiezione in anteprima del film che ha sconvolto il comune di Pignone. Il servizio di Benedetto Marchese.
Val di Magra - Val di Vara - Un rivolo d'acqua che s'insinua nei solchi della terra scavati dalla vanga andando ad irrigare le patate. È questo uno dei momenti più emozionanti del documentario "Se io fossi acqua" realizzato e autoprodotto da Massimo Bondielli, Luigi Martella e Marco Matera per raccontare attraverso immagini e testimonianze il dramma dell'alluvione di Pignone e Casale e la tenace reazione di una comunità intera. Una storia "Fatta di sentimenti profondi come amicizia e solidarietà" come l’ha definita il sindaco Antonio Pellegrotti durante la prima proiezione, sabato al Cinema Il Nuovo della Spezia alla presenza del primo cittadino Massimo Federici, in una sala gremita dalle tante persone che all'indomani del 25 ottobre 2011 hanno contribuito con ogni mezzo alla rinascita del borghi colpiti. Un racconto incentrato sull’acqua, quella che distrugge, che in poche ore si porta via tutto sconvolgendo la quotidianità e quella che restituisce la vita nei campi, con i frutti della terra che simboleggiano la nuova vita dopo il disastro. Foto e riprese che s’intrecciano con le esperienze individuali degli intervistati i quali ricostruiscono le varie fasi dell’alluvione: dall’ansia data dalle prime piogge incessanti ai momenti di lucida drammaticità fino al silenzio irreale dell’alba successiva all’invasione di fango e detriti.
Un quadro in cui vicini e amici diventano eroi della porta accanto mettendo in salvo delle vite e le piccole cose, ad esempio un panino o vestiti asciutti, assumono un valore preziosissimo. Come l’aiuto dei volontari che per giorni hanno lavorato duramente, fra questi gli ultras dello Spezia o i ragazzi giunti fino dall’Aquila per dare una mano. Ma “Se io fossi acqua” è soprattutto la storia di una comunità, descritta dai protagonisti del documentario e perfettamente contestualizzata dagli autori che per dieci mesi hanno frequentano la Val di Vara per la realizzazione del progetto, cogliendo le sfumature del territorio e della sua gente. Il dramma collettivo vissuto dal parroco Attilio e dagli altri abitanti di Casale e Pignone diventa così una tappa significativa nel percorso di una comunità con i suoi ritmi, legata alle sue tradizioni, alle proprie origini e ai propri luoghi. Come il fiume, per qualcuno teatro di ricordi e giochi d’infanzia divenuto improvvisamente portatore di distruzione, oppure il ponte vecchio simbolo centenario del borgo straziato nel giro di pochi minuti. Punti di riferimento la cui improvvisa mancanza ha costretto la gente ad aggrapparsi a valori come solidarietà e fratellanza, fondamentali per affrontare una situazione senza precedenti. Una rinascita corale, fatta di impegno e sudore, simboleggiata dalle immagini del raccolto delle patate e dalla festa estiva del paese accompagnata dalle parole di Dolcenera di De Andrè.
Ogni luogo della provincia colpito dalla furia Natura negli ultimi mesi ha le sue storie ed i suoi protagonisti. “Se io fossi acqua” ne descrive una in particolare, racconta una comunità e le persone che hanno imparato a conoscerla, con le mani nel fango o fianco a fianco con gli occhi lucidi nel buio di una sala cinematografica.


4 commenti:

  1. Io ho visto quel filmato che mi ha veramente toccato. Come mi ha toccato il filmato fatto dal Comune di Monterosso denominato: Oltre il fango.
    Cosa mi sta toccando di più è una cosa che non sapevo: Per il filmato denominato Oltre il fango il Comune di Monterosso, ha pagato oltre 40.000 Euro.
    Sono veramente indignata di queste cose. A mio parere è impossibile che un filmato senza attori abbia quel costo. Ammetto di non essere un'esperta in questa materia ma chiedo se qualcuno che legge questo blog mi può aiutare a capire se la somma spesa è congrua. Grazie in anticipo a tutti

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  2. Stia tranquilla .
    Gli attori e soprattutto il regista ci sono .
    Non si vedono ma ci sono .

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  3. 40.000 euro per il film, 40.000 euro per il torrino che non funziona 40.000 euro per la fontana,



    e io pago......................

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  4. Qualcuno potra'pensare che questo blog persegue un'azione di pressione insostenibile verso l'attuale amministrazione ( sich!!!) comunale ma i fatti e le documentazioni documentali e fotografiche sono, spessissimo, un elemento oggettivo sul quale e' davvero difficile non convenire e, sopratutto, non meditare!!!!
    E'assodato che il vero problema e'l'approccio personale e caratteriale che, purtroppo, nel nostro caso, e' rappresentato da incapacita', populismo e autocelebrazione di dubbio profilo!!!!!

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