La gioia degli abitanti di Vernazza per la visita del presidente Napolitano
"Un'emozione incredibile - affermano gli abitanti di Vernazza - una gioia che ci voleva dopo tanto dolore". Centocinquanta giorni per lasciarsi alle spalle l'alluvione e guardare avanti, senza dimenticare tutto il lavoro svolto negli ultimi mesi. Vernazza accoglie il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano con gioia: la sua visita, nel giorno in cui inizia la primavera, ha un sapore speciale. Il gusto è quello dei sorrisi degli anziani. Negli anni ne hanno viste tante, ma il 25 ottobre ha inciso nei loro occhi immagini indelebili che solo occasioni come quella di oggi possono sbiadire. Poi ci sono gli applausi, le grida, i 'bravo' delle generazioni più giovani, che scaldano l'atmosfera e fanno sentire a casa il capo dello Stato.
Sceso dal treno pochi minuti dopo le 12.30 Giorgio Napolitano ha percorso Via Roma, calpestando quel selciato che era stato ricoperto da quattro metri di fango e detriti. Qualche battuta con la stampa per dire che la rinascita delle Cinque Terre è già iniziata e che l'Italia non merita di assistere impotente a immagini come quelle del 25 ottobre. Più complicata è la situazione della Val di Vara, lontana - anche se in realtà così vicina - ai riflettori e ai flussi turistici ed economici della Riviera. Ma il presidente Napolitano andrà anche là, nell'entroterra, per incontrare i familiari delle vittime di Borghetto Vara.
Tra un racconto dell'accaduto da parte del sindaco di Vernazza Vincenzo Resasco e la descrizione delle operazioni svolte da parte del presidente della Regione Claudio Burlando, il capo dello Stato scende verso la marina, salutato dagli abitanti che si affacciano dalle finestre addobbate con il tricolore.
A metà della strada Giorgio Napolitano si ferma e saluta i titolari della farmacia, uno dei primi fondi rimessi in sesto: "Complimenti per i vostri sforzi, per aver raggiunto il vostro obiettivo pur nelle difficoltà".
Poi la via si allarga e diventa piazzetta, quella piazza tragicamente nota per le immagini del fiume di fango che la percorreva senza freni. Questa volta ad invadere lo spiazzo non ci sono i detriti delle alture sopra Vernazza, ma centinaia di abitanti festanti, che salutano il presidente a squarciagola. Uno, due, tre scrosci di applausi. E infine un grido: "Buon appetito presidente!", mentre il codazzo inizia a sparire dentro la sala del ristorante 'Gambero rosso'.
Adesso l'attesa per la partecipazione del presidente al convegno sul dissesto idrogeologico e poi lo spostamento a Borghetto Vara.
Corre voce che non tutti i sindaci dei paesi alluvionati abbiano pranzato col Presidente al Gambero Rosso. C'è chi giura di aver visto un paio di pellegrini mangiare un panino in giro per la piazza Marconi. La mamma me lo ha sempre detto: proporsi ma non imporsi.
RispondiEliminaSarà, ma mi sembra davvero strano che i sindaci dei paesi alluvionati (primo fra tutti Monterosso!) non siano stati invitati al tavolo del Presidente della Repubblica in visita a... Vernazza!!!
EliminaSe così davvero fosse ci sarebbe da chiedere spiegazioni al Segretariato Generale della Presidenza... Ma è davvero così?