venerdì 14 gennaio 2011

di coraggio in coraggio, quello che mancava ORA C'E'

Lettera al Ministro dell'Interno
Una ricompensa al valor civile per coloro che a Riomaggiore e alle Cinque Terre hanno dato "forza alla legge"

Egregio Signor Ministro dell'Interno dopo l'arresto e le dimissioni del sindaco di Riomaggiore e del Presidente del Parco nazionale delle Cinque Terre e il relativo commissariamento dei due enti, per molti cittadini della riviera spezzina è finito un incubo. Prima del 28 settembre tutti avevano paura di esprimere liberamente le proprie posizioni. Nelle Cinque Terre, tratto della costa ligure di inusitata bellezza, chi aveva istaurato un proprio potere personale, senza tener conto di buone procedure amministrative, gestendo insieme e senza soluzione di continuità, l'ente parco e il comune, con il consenso di tutte le forze politiche, ne approfittava per guidare in modo feudale le istituzioni repubblicane. Chiunque si opponesse veniva emarginato e vessato con metodi politicamente inaccettabili. Se tali comportamenti siano penalmente rilevanti sarà la magistratura a stabilirlo con le inchieste in corso. A noi interessa segnalarle che ora quel clima non c'è più e non abbiamo più paura di criticare l'azione dei politici locali senza il rischio di pagare un avvocato e di incorrere in grane più pesanti. Dal 28 settembre sono sorte associazioni culturali, dei commercianti, blog, siti web, si sono tenuti incontri pubblici, e interventi di cittadini sulla stampa locale per formulare proposte, esprimere opinioni. E' anche presente una voglia di partecipazione alla vita delle comunità, inaspettata, mai vista negli ultimi vent'anni. Tutto questo lo dobbiamo all'azione coraggiosa di tre consiglieri di opposizione, Franca Cantrigliani, Lucia Paganetto e Alessandro Bordone, eletti in una lista civica nel 2009 nel Consiglio comunale di Riomaggiore (ora sciolto per le dimissioni del sindaco). Secondo quanto emerge dall'ordinanza del gip Diana Brusacà, dall'ordinanza di conclusione delle indagini e dai resoconti giornalistici, queste tre persone hanno resistito a un clima di forte condizionamento e anche a intimidazioni personali. Tuttavia non si sono dati per vinti, hanno partecipato ai consigli comunali chiedendo trasparenza e hanno denunciato gli abusi. Hanno poi scritto agli organi di controllo e anche ai magistrati della procura. Hanno collaborato fattivamente con la polizia giudiziaria e il loro contributo è stato determinante per dare "forza alla legge ". Secondo la nostra opinione il loro comportamento mostra un coraggio inusitato e i loro atti manifestano evidente virtù civica per cui sembrano degni di pubblico onore. Le chiediamo quindi di conferire loro una "ricompensa al valor civile" secondo le norme contenute nella Legge 2 gennaio 1958, n. 13; e nel D.P.R. 6 novembre 1960, n. 1616.



Alle Cinque Terre 12-1-2011



La redazione

Nessun commento:

Posta un commento